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IL CENTENARIO DELLA NASCITA DI CHIARA LUBICH

chiara lubich e giannino fasoli

 

Quest’anno ricorre il centenario della nascita di Chiara Lubich

“I FOCOLARI DELL’AMORE” DI CHIARA

Ce ne parla il nostro collaboratore Giannino Fasoli, illasiano, focolarino da una vita: due parole ed una poesia.

 

Nel settembre del 1976 avevo lasciato Illasi per fare un’esperienza di vita nella cittadella dei Focolari a Loppiano sulle colline del Valdarno dove tutto è regolato da una sola legge, quella evangelica dell’amore scambievole.

Nell’estate successiva, una sera, quando le stelle brillano di più e ti par di toccarle, mi è venuta un’immagine che poi di getto ho messo giù in poesia e che trovate qui sotto.

Poesia? Non so se si può dire, in ogni caso un’esperienza forte, scritta in dialetto, la lingua che avevo appena lasciato.

In quel momento, mi sembrava che il cielo fosse composto da un immenso telone che copriva completamente la terra, tenendola al buio, dove mancava la vita, proprio perché non c’era la luce.

Questo telone però era tutto logoro e vi erano dei buchetti da dove filtrava la luce da sopra e molto forte. Questi buchi erano diversi per grandezza e forma e la luce che filtrava si distingueva con varie tonalità.

E qui un’intuizione: questi buchi sono delle “persone” che nei secoli illuminano la nostra vita e sono i vari personaggi come Gandhi, Martin Luther King, Mandela o artisti come Michelangelo, Leonardo, Beethoven, ecc., oppure grandi santi come S. Francesco, Don Bosco, Madre Teresa di Calcutta, papa Giovanni Paolo II, ecc. O figure contemporanee, come lo era stata per me Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, ma soprattutto una mistica che ha toccato vette altissime, portatrice di un carisma molto forte e nuovo: l’unità. Ed era proprio a lei in particolare che pensavo nella mia poesia: Chiara che è stata un vero e proprio fascio di luce, non solo per me, ma ha illuminato il secolo scorso, e non solo la Chiesa pre-conciliare, ma la società tutta.

Chiara è morta nel marzo del 2008 ed è in corso il processo di beatificazione.

Ho ripreso ora questa poesia commentandola perché quest’anno 2020 si festeggia il centenario della sua nascita.

A Trento, il comune della sua città natale, sono state organizzate varie manifestazioni, tra cui una grande mostra nelle “Gallerie” di Piedicastello (due tunnel autostradali dismessi) che rimarrà aperta per un anno intero, appunto dal 7 dicembre 2019 al Gennaio 2021. Il 25 Gennaio 2020, in concomitanza della data di nascita di Chiara (esattamente il 22 Gennaio 1920) ha presenziato anche il presidente della Repubblica Mattarella presso uno dei centri del Movimento, quello di Cadine alle porte di Trento. Ma è in tutto il mondo e in varie città d’Italia che si stanno svolgendo durante quest’anno varie manifestazioni con congressi, conferenze su vari temi, concerti e mostre d’arte a lei dedicate. In tutto il mondo perché il Movimento è diffuso in tutto il mondo, Cina compresa.

L’avventura di Chiara

L’avventura di Chiara è iniziata a Trento nel 1943 durante la guerra, e nei rifugi durante i bombardamenti con il “riscoprire” il Vangelo, intuendo che non è solo da leggere, predicare, studiare e magari sviscerare, ma è soprattutto da mettere in pratica concretamente in tutte le azioni della giornata … tutti i giorni.

“Amatevi l’un l’altro come io ho amato voi”, e “amare il prossimo …” che non vuol dire il prossimo che verrà… vuol dire quello che ci è accanto, ora, non domani.

Vuol dire vivere il Vangelo 24 ore su 24. Su questa solida base evangelica, il carisma di Chiara ha sviluppato una sua profondissima e variegata spiritualità, talmente ricca che è impossibile qui tracciarne le linee principali. Una spiritualità che, essendo basata sul “Vangelo vissuto”, è adatta a tutti, per cui aderiscono tantissimi bambini, giovani, famiglie, sacerdoti, suore, vescovi e…cardinali, membri di altre Chiese cattoliche, con aperture a membri di altre religioni e…ai non credenti.

I focolari e il messaggio fondamentale

Il nucleo centrale del Movimento dei Focolari o meglio come è riconosciuto ufficialmente: “Opera di Maria” è composto da più di 7.100 membri consacrati (uomini, donne e coppie), suddivisi in piccole comunità sparse appunto nel mondo intero.

Queste piccole comunità chiamate “focolari” irradiano la spiritualità intorno a loro agli altri membri che vivono nel loro ambiente naturale.

Sulla radicalità di Chiara nel proporre il “Vangelo da vivere, da mettere in pratica concretamente”, mi ricordo che un giorno, quando ero alle prime scoperte di questo stile di vita, e questo mi ha folgorato, diceva più o meno così: “I cristiani, tante volte, sono come quegli attori di teatro che prima di entrare in scena si truccano e mettono dei vestiti adatti al personaggio che devono interpretare. Finita la loro parte, si struccano, rimettono i vestiti di tutti i giorni e ritornano alla loro vita normale. Molti cristiani fanno così: la domenica mattina mettono il trucco e vanno a messa, una volta finita tolgono tutto e tornano a come erano prima”.

Era proprio quello che vedevo intorno a me, che mi turbava nel periodo della mia gioventù e non mi piaceva della religione. Persone che magari litigano col vicino per una macchina parcheggiata male, o tra fratelli per l’eredità, che giudicano e spettegolano, che sfruttano gli operai, non pagano le tasse, imbrogliano nella merce, che disprezzano lo straniero, il diverso, ecc. e anche se non fanno del male…non fanno il bene che potrebbero fare e vivono per sé stessi.

Ecco questa è solo una pennellata per ricordare Chiara Lubich in occasione del suo centenario della nascita.

Questo è solo un accenno, e con l’occasione ho raccontato anche qualcosina di me per rispondere ad alcuni lettori che me l’avevano chiesto.

 

 

STANOTE GUARDANDO EL CIEL

Stanote guardando el ciel

el me parea un telon

tuto scuro, smarìo in fondo,

frustà,

con dapartuto buseti.

dandoe pasa la luce che ghé de sora

granda! granda!

I è tuti difarenti

uno piassé gialo, uno piassé grando,

uno piassé picolo, uno piassé ciaro,

uno che brila de pì.

De quei che sta tachè,

de quei che fa figure.

Gh’è anca dei busoti

dandoe pasa la luce

tanta! tanta!

E co sta luce gh’è un poco de ciaro

e se ghe vede a caminar,

anca mi ghe vedo un poco e vo avanti.

 

di Giannino Fasoli

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